L’intelligenza artificiale generativa ha spalancato le porte a una nuova era della creatività. Ma in questo scenario rivoluzionario si nasconde un problema serio e sottovalutato: la sottrazione silenziosa di identità visive, stili distintivi e opere originali, senza consenso e senza controllo.
Un esempio? Le centinaia di contenuti online creati da IA che replicano lo stile inconfondibile dello Studio Ghibli, il leggendario studio di animazione giapponese. Le scene ricordano La Città Incantata, Il Castello Errante di Howl, Ponyo: colori, atmosfere, linee e personaggi sono così simili da trarre in inganno.
Ma quei contenuti non sono firmati Ghibli. Sono generati da un prompt. E usano, consapevolmente o meno, uno stile artistico che ha un valore culturale e commerciale. Questo solleva una domanda fondamentale: può l’intelligenza artificiale imitare uno stile senza infrangere la legge? La risposta non è semplice, ma una cosa è certa: quando un algoritmo riproduce l’identità visiva di un brand o di un autore per scopi di intrattenimento o persino di marketing, siamo molto vicini al confine della violazione della proprietà intellettuale.
E se oggi tocca a Ghibli, domani può toccare a te. Aziende creative, agenzie, designer, startup con uno storytelling visivo ben definito: tutti oggi sono esposti al rischio che le proprie immagini, animazioni o tratti grafici vengano assimilati da IA, reinterpretati e riproposti — senza alcuna autorizzazione.
Oggi più che mai, imprese, professionisti e creativi devono adottare strategie concrete per tutelare il proprio lavoro nell’era dell’intelligenza artificiale. La tutela legale dei contenuti diventa essenziale: registrare le proprie opere, grafiche e identità visive attraverso strumenti come il copyright, i marchi e le licenze consente di avere un riconoscimento formale e una base solida per eventuali azioni di difesa. È altrettanto importante monitorare come e dove i propri contenuti vengano utilizzati, soprattutto da sistemi di IA che potrebbero sfruttarli senza autorizzazione. La prevenzione gioca un ruolo chiave: predisporre policy interne, contratti chiari e linee guida aiuta a limitare i rischi legati alla diffusione non autorizzata delle opere. Infine, è fondamentale sapere quando e come agire nel caso si verifichi uno sfruttamento illecito della propria creatività, intervenendo in modo tempestivo e con gli strumenti adeguati.